Le antiche varietà frutticole del Pollino

Delle 41 specie censite durante il lavoro di mappatura 25 circa sono state stimate importanti relativamente alla diffusione e all’utilizzo. A queste se ne aggiungono circa dieci minori o di recente introduzione. Nell’ambito delle specie è stata rilevata una cospicua ricchezza di varietà catalogate in base alle caratteristiche del frutto e in alcuni casi, in base alla struttura della pianta e della forma delle foglie, per un totale di 519.

Una così grande biodiversità è sopravvissuta grazie alla lontananza di questo territorio dalle aree agricole interessate alla produzione intensiva e specializzata, e alla dedizione di piccole aziende contadine che hanno salvaguardato l’ecosistema ed il paesaggio.

La famiglia più rappresentativa e diffusa nell’area esplorata è quella delle Rosaceae, che per quanto riguarda i fruttiferi comprende le Pomacee (Melo, Pero, Sorbo Domestico, Sorbo Ciavardello, Nespolo del Giappone, Nespolo Germanico, Cotogno) e le Drupacee (Ciliegio, Amarena, Pesco, Albicocco, Susino, Prugnolo, Mirabolano Rosso e Mandorlo).

A seguire: le Vitaceae, con un discreto numero di viti locali, di vitigni da vino e di viti americana presente invece nei pergolati e negli orti familiari; le Oleaceae con olivi ed olivastri presenti ovunque ma più diffusi nei versanti che affacciano a sud; le Moraceae che annoverano il Gelso bianco e il Gelso rosso ed il Fico; le Rhamnaceae con il Giuggiolo; le Punicaceae con il Melograno.

A seguire ancora le Corylaceae con il Nocciolo ed il Carpino, le Juglandaceae con la Noce comune, le Fagaceae con il Castagno e le Ebenaceae con il Falso Loto ed il Kaki.

Tra le specie minori da ricordare il Salice da vimini appartenente alla famiglia delle Salicaceae, il Sambuco delle Caprifoliaceae, l’Uva spina delle Saxifragaceae e l’Alloro delle Lauraceae.

Tra le acquisizioni recenti sono significative: la Rosa canina ed il Rovo, il Ribes bianco e rosso ed il Lampone presenti oltre i 1000 metri, il Corniolo ed il Corbezzolo, specie boschive termofile, il Melo siberiano ed il Cotogno giapponese.

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