Analisi climatica del mese di aprile
Frequenti gelate diffuse, sia per i flussi di aria fredda di origine Balcanica che per irraggiamento. Rallentata la maturazione delle primizie
Data:Thu May 06 12:58:48 CEST 2021
Aprile è stato un mese caratterizzato da una forte instabilità, in cui le temperature medie giornaliere molto spesso sono state al di sotto dei valori stagionali in un contesto tutt’altro che piovoso. Solo a fine periodo una ondata di aria calda di origine africana ha riportato i valori termici nella media. Pertanto, nella fase primaverile di fine marzo e inizio aprile, ci sono stati molti giorni in cui la temperatura minima è stata negativa in numerose località della regione con evidenti danni da gelate, non solo alle primizie del Metapontino ma su buona parte del territorio. Particolarmente severa è stata la temperatura dal 5 al 12 e dal 15 al 22, con numerosi giorni in cui le escursioni termiche hanno superato i 15°C.
È bene precisare che le ondate di aria fredda hanno interessato vaste aree dell’Europa, soprattutto quella centrale e i Balcani, coinvolgendo anche buona parte dell’Italia. Nel periodo che va dall’11 al 24, gli scarti termici rispetto alla media del periodo 1981-2010 hanno raggiunto differenze rilevanti (fino a -5°C) in numerose aree del centro-sud (fig. 1). Anche dal punto di vista pluviometrico, queste due settimane hanno fatto registrare anomalie rilevanti, con precipitazioni davvero molto modeste in una prima fase (fig. 2) e fortunatamente molto più abbondanti dal 18 al 24, specie nella parte meridionale della Basilicata (fig. 3).
Descrivendo con maggiore grado di dettaglio quanto è accaduto nella nostra regione, nelle località monitorate dal SAL si contano ben oltre 20 giorni con temperatura media inferiore ai valori stagionali, con scarti che hanno superato i 5°C. In questi giorni le temperature minime sono state ovunque negative, Metapontino compreso, in quanto nelle valli dei fiumi Agri e Cavone la temperatura minima è scesa a -3.5°C mentre nelle aree interne dell’Alto Agri e sub Appennino è arrivata fino a -6°C. Solo il versante Tirrenico ha fatto registrate valori più miti in quanto l’orografia lo protegge dalle fredde correnti Balcaniche (tabella n. 1).
Tabella n 1. Dati medi mensili di aprile 2021 (Fonte Servizio Agrometeorologico Lucano – ALSIA)
Area |
t med °C |
t min °C |
t max °C |
ur med % |
ur min % |
ur max % |
prec mm |
Et0 mm |
Metapontino |
11,9 |
-0,7 |
24,6 |
74,3 |
19,4 |
98,9 |
54,4 |
5,9 |
Collina Materana |
11,0 |
-1,9 |
26,6 |
67,2 |
13,1 |
96,7 |
53,4 |
6,1 |
Vulture e Alto Bradano |
10,2 |
-2,0 |
25,4 |
71,6 |
16,9 |
97,5 |
57,2 |
5,8 |
Medio Agri e Basso Sinni |
11,1 |
-1,3 |
25,7 |
71,4 |
17,8 |
99,6 |
71,2 |
6,0 |
Mercure e Lagonegrese |
11,7 |
0,2 |
29,5 |
71,4 |
22,3 |
99,8 |
69,2 |
6,3 |
Sub Appenino e Alta Valle dell’Agri |
8,3 |
-4,4 |
26,9 |
67,7 |
15,0 |
96,3 |
63,8 |
5,8 |
Per fortuna, l’instabilità della terza decade ha causato piogge diffuse e consistenti nella fascia centro-meridionale della Basilicata assumendo carattere nevoso a quote superiori ai 1000 m slm. La quantità media di pioggia è stata compresa tra i 50 mm della fascia bradanica e i 70 mm dell’area tirrenica (tabella n. 1). Quantità queste che, se confrontate con la pluviometria media regionale (fig. 4), evidenziano un elevato deficit pluviometrico sul versante tirrenico (circa il 50%) e un leggero surplus nella collina materana e nel Metapontino (circa il 15%).
Dal punto di vista agronomico, l’andamento meteorologico di questo secondo mese primaverile non è stato particolarmente favorevole per l’agricoltura lucana perché sono state registrate gelate diffuse, sia per i flussi di aria fredda di origine Balcanica e sia per le gelate da irraggiamento. Inoltre, l’elevato numero di giorni freddi ha rallentato molto i processi di maturazione delle primizie del Metapontino facendo cumulare loro dei ritardi di circa 8-10 giorni e rinviando di alcuni giorni i trapianti delle ortive a raccolta estiva. Nel caso delle colture protette, come la fragola, le giornate di freddo hanno certamente causato un ritardo nella maturazione ma nello stesso tempo hanno calmierato la produzione. Infine, per quanto riguarda la pioggia, pur se concentrata nella terza decade e in 4-5 giorni piovosi, è stata particolarmente utile non solo ai cereali delle aree interne e non irrigue ma anche alla preparazione dei terreni da destinare a colture estive.
Ulteriori informazioni sono disponibili sul portale ALSIA, nelle sezioni Temi e Servizi.