Cinghiali, avviato il progetto della filiera delle carni finanziato dalla Regione Basilicata
La società FMF di Picerno ha conferito al Centro di lavorazione della selvaggina di Tito i primi capi prelevati dai selecontrollori
Data : Thu Feb 04 17:59:00 CET 2021
La FMF, società a responsabilità limitata semplificata di Picerno (PZ), ha conferito i primi cinghiali prelevati dai selecontrollori al Centro di lavorazione selvaggina nella zona industriale di Tito (PZ). Lo rende noto una nota del Dipartimento Politiche Agricole e Forestali della Regione Basilicata, che ha promosso e finanziato il primo progetto pilota nel quale rientra questa attività della società FMF per la realizzazione di una filiera delle carni di cinghiale lucano.
Il progetto, di durata triennale, era stato approvato con un contributo di 150 mila euro dalla Regione il 6 novembre 2020 con atto n. 14AJ.2020/D.01006, a seguito di Avviso pubblico indetto con la Delibera di Giunta Regionale n° 653 del 23/09/2020, e doveva avviarsi entro marzo 2021. L'avviso pubblico nasceva proprio con l'intenzione di promuovere un'attività economica remunerativa ma, al tempo stesso, "per risolvere, in maniera sostenibile, il problema dell'eccessiva presenza di questi animali nelle campagne e di garantire una maggior sicurezza e trasparenza nel consumo di tali carni".
Nel corso del triennio, la società incaricata dovrà garantire il ritiro di almeno 9.000 capi, per almeno il 70% derivanti dai Piani di gestione. Un passo significativo, che si aggiunge ad altri interventi della Regione nella complessa questione, come la Delibera di Giunta approvata il 12 gennaio scorso, contenente i Piani di gestione del cinghiale, atto che prevede il Piano annuale per la caccia di selezione per l’anno 2021, e il Piano di controllo triennale 2021-2023.
"Con questo progetto di filiera – ha commentato Francesco Fanelli, assessore regionale alle Politiche Agricole e Forestali, presente in occasione di questo primo conferimento – abbiamo provato a trasformare un problema in una opportunità economica. Un importante contributo alla riduzione della presenza di cinghiali sul territorio, mentre diamo la possibilità a un’azienda lucana di crescere facendo viaggiare in tutto il mondo un prodotto lucano di qualità. Ovviamente tutto questo non basta - ha aggiunto l'assessore. Stiamo già pensando ad altre misure sulla prevenzione e aspettiamo, però che anche il governo nazionale faccia la sua parte”.
Redazione