E’ made in Basilicata il miglior panettone 2020. A riprendersi con merito il primo posto  della classifica stilata dal Gambero Rosso, è Vincenzo Tiri di Acerenza. Tre lievitazioni e 72 ore di lavorazione, “ricco di aromi, complesso, pulito, equilibrato, perfettamente rispondente all’ideale del panettone”, Vincenzo Tiri ha suscitato il plauso unanime del panel di degustatori.

Al quinto posto, un altro lucano: Calciano di Tricarico, che aveva fatto il suo ingresso nella speciale classifica del Gambero rosso già nel 2019. Un “panettone basso e gonfio, di colore intenso e omogeneo, soffice, appena un poco umido ma piacevole e solubile in bocca”.

A valutare un gruppo iniziale di 36 panettoni è stato un panel di esperti che ne ha selezionati 13, dopo un test  “alla cieca”, ossia senza avere elementi che potessero identificare il prodotto  e condizionare la valutazione finale.

In degustazione panettoni classici, con agrumi canditi e uvetta e solo di produttori che distribuiscono (anche se poco e a macchia di leopardo), che vendono on line o spediscono. Ammessi entrambi i formati tradizionali – alto, tipo Milano e basso tipo galup, ma anche le forme intermedie – così per la glassa, ormai entrata di diritto nella storia recente del dolce natalizio.

Per ogni panettone la scheda  del Gambero Rosso prevedeva: analisi visiva dell’aspetto esterno, analisi visiva dell’interno, analisi olfattiva, gustativa, della struttura e della frutta, per chiudere con un giudizio complessivo e un voto in centesimi.