Arance bionde, le innovazioni per l’agrumicoltura dell’arco jonico
Le nuove cultivar sono un passaggio obbligato per ampliare il calendario di produzione e commercializzazione, e completare l'offerta
Data:Mon Dec 13 12:45:37 CET 2021
Le superfici agrumetate italiane, nel 2020, si attestano intorno ai 122 mila ettari, con una netta preponderanza di quelle arancicole (49%), seguite dal clementine e limone (21%) e dal mandarino (7%). Infine gli agrumi minori, bergamotto, pompelmo, cedro e chinotto (2%) (Tabella 1 e Grafico 1).
Tabella 1. Confronto quindicennale 2006/2020 delle superfici (ha) coltivate ad agrumi in Italia (Fonte ISTAT)
Specie | 2006 | 2020 | Differ. | Differ % |
Arancio | 104.437 | 59.936 | -44501 | -42,61 |
Clementine | 26.243 | 25.689 | -554 | -2,11 |
Limone | 30.162 | 25.990 | -4172 | -13,83 |
Mandarino | 9.774 | 8.617 | -1157 | -11,84 |
Agrumi minori | 1.873 | 1.873 | 0 | 0,00 |
Totale | 172.489 | 122.105 | -50384 | -29,21 |
Grafico 1. Incidenza delle diverse specie agrumicole
Nell’ultimo quindicennio la superficie coltivata ad agrumi è fortemente diminuita, circa del 29%, la maggiore superficie coltivata è a carico dell’arancio (43%) e del limone (quasi il 14%), mentre il gruppo del mandarino ha visto una perdita di circa il 12%, e solo il clementine ha avuto una flessione lieve ovvero circa il 2%. Colpisce il forte arretramento delle arance nell’ultimo anno. Osservando la tipologia, resta evidente che tra queste prevalgono le arance rosse seguite dalle navel bionde e da quelle tradizionali (Grafico 2).
Grafico 2. Incidenza arance per tipologia dei frutti
L’innovazione immediatamente intesa e percepita riguarda le nuove varietà e portinnesti che tendono a soddisfare l’adattamento del prodotto alla domanda dei mercati. Per il gruppo delle arance a polpa bionda si annoverano quelle ombelicate e non, e si differenziano dalle pigmentate in quanto coltivate e diffuse in tutte le regioni, con diversi ecotipi locali selezionati nel tempo dagli agrumicoltori.
Le arance bionde ombelicate dette anche navel, così denominate per la presenza di un secondo frutto interno (sincarpia) di dimensioni variabili rispetto alla varietà, producono frutti destinati principalmente al mercato fresco, con varietà (Navelina e suoi cloni), che coprono un calendario di raccolta che va da fine ottobre a maggio, con un prodotto di caratteristiche organolettiche abbastanza costanti che rendono più semplice la fidelizzazione del consumatore.
Ad oggi, per questa tipologia di frutti, abbiamo un calendario di produzione precoce, mentre minore è la diffusione delle varietà intermedie e tardive, anche se gli investimenti degli ultimi anni ci consentiranno di competere con altri Paesi europei e del Bacino del Mediterraneo, aspetto che invece rappresenta uno dei loro punti di forza.
Le varietà diffuse
Nell’ultimo decennio tra le varietà introdotte, già significativamente diffuse in campi commerciali, si ricorda Fukumoto che matura anche una decade prima degli altri cloni di Navelina, con frutti di forma rotonda, di buona pezzatura, e buccia di colore aranciato intenso. Sono state rilevate anche nel nostro areale, come già riscontrato in altri Paesi agrumicoli, dei sintomi di cancri schiumosi che determinano il deperimento delle piante, con perdite delle foglie fino al disseccamento totale. Dagli studi condotti, in corso di ulteriore approfondimento, tale fenomeno sembra riconducibile ad una disaffinità di innesto con i Citrange, aspetto comune a tutte le piante con sintomi. La Navelina VC, varietà diffusa da circa 40 anni, è stata abbandonata per problemi fitosanitari (virosi), che hanno determinato risultati produttivi non in linea con le aspettative dei produttori. Da questa, con la tecnica del microinnesto, è stata selezionata la Navelina VCR, con pianta di sviluppo medio e discreta produttività, i frutti di buona pezzatura, apireni, con polpa di colore arancio intenso, succosi, ed ombelico prominente, che conservano per molto tempo sulla pianta le caratteristiche organolettiche ottimali. Altro clone è la Navelina ISA-315, ottenuta da colture in vitro di ovuli non sviluppati, diffusasi prima della Navelina VCR, presenta pezzatura media inferiore rispetto alla precedente, di ottimo sapore, presenta fruttificazione incostante che ne ha limitato la diffusione. Risultati interessanti si sono avuti con la New hall VCR, pianta vigorosa e di buon sviluppo, con frutti di buona pezzatura e qualità, di forma leggermente oblata rispetto al Navelina di cui anticipa di qualche giorno la maturazione, anche se sta segnando il passo per il fenomeno dell’alternanza di produzione a cui è soggetta.
La varietà capostipite di questo gruppo è la Washington navel, da cui sono derivate, per mutazione spontanea, la maggior parte delle cultivar diffuse nei diversi areali agrumicoli mondiali. In Italia, conosciuto anche come Brasiliano, è presente con vari cloni nei diversi areali agrumicoli italiani. Presenta albero di grandi dimensioni, vigoroso, con frutti di pezzatura elevata, di forma semisferica, con buccia di colore arancio chiaro, con ombelico abbastanza pronunciato, frutto soggetto ad asciugare con tendenza alla cascola pre-raccolta.
Sempre nella stessa epoca di maturazione si distingue Fisher navel, che presenta costanza produttiva, frutti di buona pezzatura poco soggetti a cascola, con raccolta che si protrae fino a febbraio.
Nell’epoca tardiva risulta interessante la cultivar Navelate clone 105, ottenuta da coltura in vitro di ovuli non sviluppati, da piante coltivate presso l’Azienda Alsia “Pantanello” a Metaponto. È una varietà medio-tardiva con raccolta che si protrae fino ad aprile, albero di grandi dimensioni, vigoroso, con presenza di spine, foglie di colore verde poco intenso, frutto di pezzatura inferiore rispetto a Navelina, di forma ovale e colore arancio dorato, buccia fine, ombelico poco prominente, senza semi, polpa succosa e di qualità, di produttività media. Raggiunge la maturità interna prima di quella esterna, per cui si può raccogliere da febbraio ed è preferibile impiantarla in zone dove è minimo il rischio di gelate tardive.
Nella fase tardiva si raccoglie la Lanelate, mutazione riscontrata in Australia da una pianta di W. Navel caratterizzata da albero vigoroso, frutti con navel poco visibile, di sapore dolce, che si conserva bene sull’albero fino a maggio, buona e costante la produttività, interessante per prolungare il periodo di raccolta del navel.
Nel periodo tardivo si raccoglie Powell Summer Navel, caratterizzata da una discreta produttività e buona pezzatura dei frutti.
Le nuove varietà a livello mondiale
Per le arance ombelicate diverse sono le novità selezionate ed in corso di valutazione. Di origine australiana sono le varietà di seguito descritte. Nel periodo precoce si segnala l’M7, mutazione di Navelina 7.5 selezionata nel 2004, protetta da brevetto, si raccoglie circa 2 settimane prima del Navelina, con ottima tenuta in pianta fino a febbraio. Nel periodo di maturazione tardivo si annoverano diverse varietà come Chislett Summer Navel, Rhode Summer Navel, e Barnfield Late. La cv Chislett, mutazione spontanea di W. Navel selezionata nel 1988, presenta pianta con portamento espanso e buona vigoria; il frutto è simile a quello di W. Navel, leggermente più arrotondato, si raccoglie da gennaio a maggio. La Rhode Summer Navel, originatasi da mutazione spontanea di un Navel e rinvenuta nel 1982, è caratterizzata da un albero vigoroso, con portamento espanso e frutto simile a quello di W. Navel, di colore arancio con buona succosità, si raccoglie da gennaio a maggio, è coperta da protezione brevettuale. In ultimo Barnfield Late, derivata da mutazione spontanea di W. Navel nel 1980. La pianta è molto produttiva e vigorosa, ha portamento espanso; il frutto simile a quello di W. Navel di colore arancio si raccoglie da gennaio a maggio. Dal Sudafrica provengono invece Cambria che presenta dei frutti di forma rotonda, con polpa di colore arancio e contenuto in succo molto alto, non manifesta creasing (spaccatura del frutto), la raccolta che si protrae fino a maggio; e Carninka selezionata nel 2005 da una mutazione di Palmer navel, interessante per la notevole tardività di raccolta, con buona pezzatura e qualità, elevata produttività, non alternante.
Al gruppo delle arance a polpa bionda non ombelicate appartengono la maggior parte delle varietà di arancio conosciute a livello mondiale. La destinazione principale è la trasformazione industriale per la produzione di succhi concentrati. Alcuni ecotipi locali sono idonei per la produzione di succhi bevibili freschi.
Tra le nuove selezioni in corso di valutazione si ricorda la Valencia Delta, riconosciuta sui principali mercati europei come "Delta Seedless", selezione migliorata di Valencia Late individuata a Pretoria (Sud Africa). Ha un vigore simile ad altri cloni di Valencia ma con accrescimento più eretto. Molto produttiva all’interno della chioma, è meno suscettibile ai danni da freddo e vento. Il frutto di questa varietà ha una pezzatura leggermente superiore rispetto a Valencia; non è sensibile al creasing, ha una buccia molto fine, di aspetto attraente e in assenza di impollinazione non produce semi. I frutti sono di eccellente qualità con portinnesti come il Citrange Carrizo, il Mandarino Cleopatra e il Citrumelo Swingle, così come evidenziato in Spagna. Si raccoglie 2-3 settimane prima del Valencia.